Da sempre friulano, da sempre interprete del territorio.
Lunedì 14 marzo 2016 alle ore 20:45, presso l’Associazione Cometa in via Madruzza 36 a Como, incontreremo Gianni Menotti, già miglior enologo d’Italia e Oscar del vino.
Enologo e agronomo, Gianni Menotti sfrutta i fattori di un territorio attraverso la vite e interpreta i capricci dei mosti. La serietà e la puntualità sono tra le sue abitudini. Un punto di riferimento, non solo per la viticoltura friulana ma anche per chi fa di questa professione una cosa seria. La lontananza da scorciatoie e vie brevi hanno reso il suo lavoro una indiscussa garanzia qualitativa, anche per i produttori stessi.
Attraverso le sue esperienze, la sera del 14 marzo, ci guiderà in un piccolo percorso attraverso alcune “cantine protette” e dei loro vini. Otto etichette rappresentative di territorio e varietà: dai classicissimi bianchi, che hanno fatto parlare di Friuli in tutto il mondo; ai rossi, diversi qui rispetto che altrove; al ricercatissimo e costosissimo Picolìt, dalla storia unica ed affascinante.
Un incontro non solo di degustazione, un incontro che lascerà il sapore di questa affascinante professione. Vivremo una grande esperienza attraverso quelle di chi sta contribuendo alla storia vera di questa straordinaria regione viticola.
Le 8 etichette in degustazione
1. Collio Friulano 2013, Ronco Blanchis (3 viti AIS 2015)
2. Friuli Colli Orientali Friulano 2014, La Viarte (3 viti AIS 2016)
3. Collio Sauvignon 2013, Ronco Blanchis (3 viti AIS 2015)
4. Friuli Colli Orientali Bianco Pomédes 2013, Scubla (4 viti AIS 2016)
5. Carso Malvasia 2015, Castelvecchio (prova di vasca; l’anno 2013 è stato premiato con 3 viti AIS 2015)
6. Friuli Colli Orientali Rosso Scuro 2012, Scubla (3 viti 2016)
7. Friuli Colli Orientali Refosco dal Peduncolo Rosso Riserva 2011, Valchiarò (3 viti AIS 2016)
8. Colli Orientali del Friuli Picolit 2010, Valchiarò (2 viti AIS 2016)
Le cantine protette di Gianni Menotti
Prendiamo spunto dalla nostra guida Vitae per uno scorcio sulle 5 cantine che approfondiremo durante la degustrazione.
Castelvecchio — Dalla fine degli anni Settanta questa azienda ha il merito di far conoscere al mercato, quello vero, che cos’è il Carso. Fino allora solo piccoli, coraggiosi contadini che producevano per sé e per gli amici. Oggi questi luoghi meravigliosi sono oggetto di riscoperta per la loro struggente belezza e per i prodotti che offrono. Ottimo lo staff in cantina e in vigna, che riesce a ottenere sempre il massimo. Qui è la malvasia istriana che mette tutti d’accordo.
La Viarte — Vigne di trent’anni su un terreno marnoso-arenaceo sono già un gran bel punto di partenza. Se si aggiunge un’attenzione maniacale in tutte le fasi di cantina e la volontà di dare a ogni vitigno solo ciò di cui realmente ha bisogno, identificando il lievito indigeno più adatto e riducendo al minimo l’impatto ambientale, gli ingredienti per un avvenire roseo e duraturo ci sono tutti.
Ronco Blanchis — Solo vini bianchi, quasi a suggellare il nome aziendale. Da qualche anno ha imboccato, a grande velocità, la strada della massima qualità. Il percorso virtuoso è dato dalle grandi firme che seguono la cantina ma principalmente dalla qualità dei vigneti, tutti esposti a sud, che forniscono rese basse e uve sane e che si vinificano senza diraspatura del grappolo.
Scubla — Piena, meritatissima conferma per i due vini, Pomédes e Scuro, che sono il simbolo dell’azienda ben capitanata da Roberto e sostenuta dal lavoro e dalla profonda amicizia che lega Gianni Menotti al fondatore di questa bella realtà, situata in uno dei cru più importanti e storici dei Colli Orientali. Alla base del successo non c’è solo una stretta proficua collaborazione, ma anche un’attenta lettura del territorio e delle sue straordinare potenzialità. La costante qualità dell’intera produzione lo dimostra alla perfezione.
Valchiarò — Un gruppo di amici, provenienti da aree professionali diverse, decidono di unire la passione per il vino all’attività imprenditoriale. L’idea ottiene subito risultati lusinghieri anche perché la vigna in collina è ben esposta e la consulenza enologica è prestigiosa. Da oltre vent’anni Valchiarò è un’azienda di successo. I suoi vini spaziano dai più gettonati autoctoni alle cultivar internazionali, che qui riescono davvero bene.
Profili organolettici dei vini in degustazione
Tutte le etichette in degustazione, a eccezione del Carso Malvasia di Castelvecchio 2015 che è una prova di vasca, sono state premiate con le prestigiose viti AIS.
I vini di Ronco Blanchis sono nella guida AIS Vitae 2015; quelli di La Viarte, Scubla, e Valchiarò sono sulla guida AIS Vitae 2016.
A voi sommelier, addetti ai lavori, e appassionati lasciamo la ricerca delle caratteristiche evidenziate sulle guide che potrete confrontare durante la degustazione.
AIS Como