Era un pò di tempo che mancavo dalla Spagna, quella dei vini rossi per eccellenza. Due sono le zone che adoro per i vini rossi memorabili: la Ribera del Duero e La Rioja.
E così chiedo ai miei amici Lucio (az Mosole) e Michele di passare 4 giorni enologici e culinari in quelle terre.
 
Partiti con il solito entusiasmo di chi vuole assaporare zone nuove, vini diversi e che vuole sempre emozionarsi dall'enoturismo di alto livello.
In estate poi, è tutto più bello e la Spagna con il suo sole diventa un’icona inimitabile.
 
A Valladolid abbiamo visitato la Ribera del Duero, terra di Tempranillo, vino eccelso, pieno di eleganza e struttura e che il tempo modella per rasentare la perfezione. Il clima è secco e quindi la ricerca della maturità legata alla scarsità dell’acqua, diventa prioritario. Ma il Tempranillo è un vino autoctono e si è adattato benissimo a questa situazione, anche in tempi di riscaldamento globale.
Come spesso accade, i vini che assaggi sul posto hanno qualcosa di diverso e anche in Ribera del Duero questo assunto non si può smentire.
 
Grandi performances agronomiche ed enologiche che unite al terroire particolarmente adatto al Tempranillo, lo plasmano per diventare davvero unico (come recita anche l’etichetta dell’azienda che più lo rappresenta).
E le più belle aziende che abbiamo visitato ci hanno fatto davvero emozionare con vini di grande struttura, setoli e di aromi profondissimi dove il naso  e la bocca trovano ventagli di straordinarie sensazioni.
 
Più su, La Rioja, con clima più freddo e leggermente più umido. Il Tempranillo è meno potente ma decisamente elegante; il confronto con la Ribera del Duero è netto e così le due grandi proposte spagnole non sono coincidenti ma alternative. E così il mercato può scegliere!
 
Vorremmo stare di più ma il lavoro è tanto e dobbiamo ritornare a casa.
Peccato come sempre!