Il Sauvignon Sobaja, il Friulano Gaiare e tutta la gamma dei vini Pradio portano la firma di Gianni Menotti. L’azienda friulana ha stretto una collaborazione con l’enologo goriziano dalla vendemmia 2012


Gianni Menotti (nella foto, al centro), dalla vendemmia 2012, è l’enologo dell’azienda agricola Pradio di Felettis Di Bicinicco, vicino a Palmanova, cantina di proprietà della famiglia vicentina Cielo. La sua lunga esperienza porterà sicuramente un valore aggiunto all’azienda agricola Pradio che si contraddistingue per la produzione di vitigni autoctoni e internazionali che ne ha designato il ruolo di protagonista per il territorio delle Grave del Friuli Doc.

La cantina Pradio è situata a pochi chilometri dalla città fortezza di Palmanova, tra la montagna e il mare, in un piccolo borgo, ed è qui che la famiglia Cielo, esattamente i fratelli Giovanni, Renzo e Piergiorgio, acquistarono nel lontano 1972 un corpo unico di 20 ettari. La tenuta che oggi è quasi duplicata è composta da terreni in eccellente posizione e soleggiati, dislocati in un territorio dalla grande tradizione vinicola, ricco di risorgive, oasi naturalistiche e dove il mondo di una volta rappresenta un patrimonio unico di tradizioni, cultura e arte.

La storia di Pradio continua oggi con la quarta generazione della famiglia Cielo, che persegue l’obiettivo di produrre vini unici per eleganza e personalità, e che con la preziosa collaborazione di Gianni Menotti, continuando il percorso di produzioni di vini d’eccellenza contestualizzati nel particolare territorio delle Grave del Friuli.

«Questa parte del Friuli ha delle potenzialità ancora inespresse - afferma Gianni Menotti - produrre vini nel rispetto assoluto degli equilibri di questo terroir è il mio obiettivo».

L’arte della vinificazione per Pradio è iniziata con Giovanni, il capostipite a cui sono dedicate le etichette dei vini: una striscia rossa che testimonia il vezzo del suo fondatore, amante del color vermiglio, tanto da indossare frequentemente la cravatta dello stesso colore. La direzione della cantina oggi è affidata a Luca Cielo (nella foto, a destra), mentre l’export ed il marketing sono affidati a Pierpaolo Cielo (nella foto, a sinistra). Il gruppo di lavoro si completa in cantina con Enrico Della Mora, in qualità di responsabile operativo e Beppe Bassi con il ruolo di coordinatore tecnico che ha affiancato l’azienda per oltre vent’anni. La produzione annuale approssimativa è di 300mila bottiglie, di cui 80mila destinate al mercato italiano. La famiglia Cielo ha investito molto negli ultimi anni negli impianti produttivi, riducendo la resa per ettaro per ottenere una produzione d’eccellenza rivolta esclusivamente al canale tradizionale.

«Con i piedi per terra e la caparbietà che ci contraddistingue, pensiamo di essere sulla strada giusta - afferma Luca Cielo - vogliamo contribuire a dare valore a questo territorio e creare vini dal profondo marchio territoriale».

Forte di una sensibilità rivolta a valorizzare al massimo le uve e le micro produzioni, Menotti conosce da sempre i territori vinicoli del Friuli e possiede una spiccata sensibilità che gli consente di cogliere al meglio le tempistiche che cadenzano la preparazione dei vini sia in vigna che in cantina, unendole a passione, sapienza e rispetto delle caratteristiche varietali: un mix mirabile che si riflette di conseguenza anche in tutta la gamma di vini cru prodotti dall’azienda agricola Pradio.


Una questione di Cru
I vini Pradio sia i bianchi, vinificati in acciaio, che i rossi, affinati in barrique di rovere, hanno caratteristiche di forte personalità e spessore e riflettono il carattere del vitigno e del sito specifico in cui crescono e i loro nomi derivano da toponimi dialettali friulani. Con la loro elegante veste grafica enfatizzano colore, profumi, corposità e complessità aromatica. Della gamma produttiva di Pradio fanno parte di rossi: il Crearo da uve cabernet sauvignon, il Roncomoro da uve merlot, il Tuaro da uve refosco, e per i vini bianchi il Gaiare da uve Tocai Friulano, il Priara da uve pinot grigio, il Teraje da uve chardonnay e il Sobaja da uve sauvignon e il Passaparola, Prosecco spumante. Quest’ultimo, coltivato da pochi anni, sta portando dei risultati molto interessanti per la spiccata componente aromatica che si evidenzia nell’analisi organolettica.

 

Italia in tavola 23 aprile 2013