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Il nostro consigliere Gianni Menotti: Oscar del Vino 2012
È goriziano il miglior enologo d’Italia: Gianni Menotti ha ricevuto il prestigioso riconoscimento degli Oscar del vino, assegnati in base ai voti dei lettori della rivista Bibenda. Un premio importante, che si aggiunge ai tanti riconoscimenti ottenut6i per i vini prodotti, tra cui il “Vino bianco dell’anno” nel 2002 e ancora nel 2006 il titolo di enologo dell’anno per la Guida “Vini d’Italia del Gambero Rosso, o il più recente “Ambasciatore Emerito delle Città del Vino” assegnato a margine della presentazione del libro del docente e giornalista Nino D’Antonio, “Dietro la bottiglia”, che lo vede protagonista insieme ai 20 enologi più prestigiosi del panorama italiano. Laureato in Scienze agrarie all’Università di Padova, Gianni Menotti ha di recente intrapreso l’attività di libero professionista, mettendo la sua competenza al servizio di importanti realtà vitivinicole del Friuli e non solo.

Nella sua carriera ha collezionato tanti premi tra cui molti Tre bicchieri e Cinque grappoli. Cosa ha significato per Lei la conquista dell’Oscar del Vino?
Già nel 2006 sono risultato miglior enologo per il Gambero rosso, quindi questo ulteriore premio ha consacrato la mia carriera. Non ci pensavo, è stata una sorpresa. Quando arrivano due riconoscimenti dello stesso livello da due delle più prestigiose riviste italiane del settore credo sia una conferma della qualità del lavoro svolto.

In base alla sua pluridecennale esperienza, cosa manca alle aziende vinicole locali e quali invece sono i punti di forza?
La qualità è ormai consolidata, anche se espressa in diverse proposte enologiche. È importante mantenere la propria originalità, cercando di massimizzare l’annata, sapendo che le cose sono cambiate molto sia sul fronte climatico che su quello del mercato. Bisogna adeguarsi da tutti i punti di vista, quindi sul piano agronomico e sul quello enologico. Quando un territorio è consolidato nelle sue espressioni, mantenendo le sue peculiarità, ha sicuramente una carta vincente da giocare. A livello internazionale non c’è ancora una grande riconoscibilità territoriale, ma si sta lavorando anche su questo fronte.

Come è stata l’annata 2012 per i vini prodotti dalle aziende locali?
Sicuramente particolare. Si è verificata una siccità importante nella metà dell’estate, quindi la gestione del vigneto doveva essere calibrata, chi non lo ha fatto ha avuto risultati diversi. È stato dimostrato ancora una volta che il territorio del Friuli ha la capacità di adeguarsi, aspetto che senza dubbio è un rafforzativo, infatti la qualità della produzione risulta comunque molto elevata.

Lei è anche consigliere della Cassa Rurale: quale è secondo Lei il ruolo che l’istituto di credito può rivestire per le aziende vinicole locali?
Ha senza dubbio un peso notevole, specialmente in questo periodo di carenza di liquidità. La Cassa rurale cerca oculatamente di supportare questa situazione particolare, per aiutare le aziende a essere pronte per la nuova rincorsa, necessaria per non perdere le posizioni acquisite, dando un supporto finanziario a i progetti delle singole realtà.

 

Cassarurale pubblicazione aziendale Gennaio 2013