Cristina Burcheri




CORMÒNS. Quest'anno Slow food - Gambero rosso ha assegnato al Friuli Vg 32 'Tre bicchieri 2007" e ben 25 sono isontini. Tra questi anche due 'new entry" nel Gotha dei Tre bicchieri: le aziende, entrambe di Zegla, Branko degli Erzetic e Colle Duga di Damian Princic, che dice: «Indubbiamente una bella soddisfazione, per di più perché il vino premiato è il Tocai, in assoluto il prodotto a cui tengo di più».
Abituato a ricevere premi e riconoscimenti è invece Josko Gravner, che, oltre ad aver tre vini premiati, è anche stato scelto come 'Vignaiolo dell'anno 2007". Felice del riconoscimento, Gravner ricorda chi l'ha sempre aiutato e sostenuto: «La famiglia è fondamentale, gli amici, Marco Simonit, con cui nove anni fa abbiamo piantato i primi filari ad alberello, e Gino Veronelli, che mi ha spronato a insistere sulla Ribolla».
Scorrendo la lista dei premiati isontini, anche molte gradite conferme. Ronco del Gelso, ovvero Giorgio Badin, che i Tre bicchieri li 'vendemmia" da 13 anni ininterrottamente e che, premiato anche lui sul Tocai, pensa al futuro di questo vino: «Speriamo che il pubblico-consumatore superi facilmente questo momento di transizione da un nome a un altro, il Friulano; molti di noi produttori si sono preparati per tempo, anch'io sono anni che pianifico il cambiamento, la politica invece poteva fare di più».
Convinta che anche le guide serie possano dare una mano nel far conoscere vini e territorio è Ornella Venica, altro Tre bicchieri storico: «Questa attestazione di qualità è uno sprone per noi vignaioli a lavorar sempre meglio e a produrre vini che siano espressioni del territorio, anche se il giudizio finale spetta al consumatore. Credo comunque che guide fatte da giurie di professionisti facciano bene al mondo del vino».
Di premio in premio dalla Dolegna dei Venica a Capriva, Villa Russiz. «I tre bicchieri confermano che la strada imboccata è quella giusta. Una componente fondamentale è la completa sintonia fra il nostro direttore Menotti e il cda dell'Istituto». Così commenta il presidente Silvano Stefanutti, che aggiunge: «Questo riconoscimento, oltre a dare nuovo entusiasmo a tutti noi, conferma che la qualità è patrimonio genetico di Villa Russiz assieme al valore aggiunto di gestire il bene pubblico con efficienza e dinamicità, valorizzando il territorio, perseguendo la filosofia di far bene del bene».
«Il Sauvignon de la Tour è un vino che ho amato, amo e amerò di più. È il vino a cui sono più legato perché mi ha fatto conoscere, mi ha dato le prime soddisfazioni, me le sta dando oggi e, spero, continuerà a darmele», afferma con orgoglio il direttore di Villa Russiz, Gianni Menotti, enologo dell'anno 2006 per la Slow food Gambero rosso.

 

Messaggero Veneto 28 Settembre 2006