Roberto fresco e Gianni Ottogalli




Ci si sposa per diversi motivi. C'è chi si sposa per amore come c'è chi lo fa per calcolo. Chi si sposa per sfuggire a una realtà troppo stretta e chi, invece, per inseguire un sogno molto grande. Hanno molte nature i matrimoni. Quello tra Chardonnay e legno è uno sposalizio che nasce sotto i migliori auspici. Contenuto e contenitore si piacciono a vicenda, hanno indubbie affinità di gusti e attitudini, in verità si possono completare generando armonie mirabili. Oppure, se il capriccio del destino, o la mano poco accorta del vignaiolo, decidono altrimenti, ne può risultare una di quelle unioni che ci fanno, tutti, scuotere la testa e mormorare... peccato... una così bella coppia! L'unione che ha generato questo Chardonnay Gräfin de La Tour 2002 appartiene alla prima specie. Un matrimonio perfetto: avete presenti quelle coppie che senza ostentare chissà che dimostrano anche all'osservatore distratto un'armonia e una complicità assoluta.

Benigno è stato il destino nel riempire di grazia, e qualità, la materia prima, come pure nel destinarla ad accostarsi all'illuminata mano di Gianni Menotti. E che l'unione sia di quelle invidiabili non lo diciamo soltanto noi. Confrontate la tabellina con gli esiti delle guide. Il risultato? Eccolo che scintilla nei nostri ampi calici. Colore giallo oro con riflessi verdi e citrini, splendido. E' ricchissimo di profumi intensi, raffinati, caldi. Ricorda la mela matura, la scorza d'arancia, fioriture estive e vaniglia. Straordinariamente morbido e caldo deve il suo perfetto equilibrio alla presenza di un vivace nervo acido e alla ricchezza di sali minerali. Il finale è lunghissimo e convincente. Alla vinificazione è seguita una maturazione di 12 mesi sempre in barili di Allier da 225 litri.

Gianni Menotti è un grande. Non lo diciamo noi, anche se sottoscriviamo l'affermazione senza alcuna esitazione, ma lo proclamano gli amici del Gambero rossoche quest'anno hanno eletto 'enologo dell'anno" il direttore dell'azienda di Capriva. Le parole di Giulio Colomba, vicepresidente mondiale di Slow Food nonché responsabile regionale della guida, sono assolutamente significative: «I riscontri delle degustazioni parlano chiaro: due vini premiati con i Tre bicchieri e altri sei vini da Due bicchieri e mezzo. Gianni Menotti, oltre alla sua grande competenza e cura fin nel più piccolo dettaglio, è riuscito a far quadrare il cerchio dimostrando come anche in un'azienda pubblica si può fare qualità ed avere una mentalità vincente». Che altro dire se non che sono uomini così che fanno, e faranno grande, il Friuli enologico nel mondo.

 

Messaggero Veneto 23 Ottobre 2005