Cristina Burcheri




GORIZIA. Su ventisei menzioni assegnate dalla Guida ai vini d'Italia del Gambero rosso – Slow food a cantine regionali, ben diciotto fra i vini premiati sono stati prodotti nell'Isontino.
Un autentico 'colpo gobbo", dunque, per i vignaioli della provincia e per il Collio in particolare che, con undici vini da 'Tre bicchieri", si laurea a buon diritto come la zona più vocata per i bianchi di qualità.
Undici vini etichettati Collio, tra cui anche il Fosarin 2004 di Ronco dei Tassi (Pinot bianco, Tocai e Malvasia), giudicato il miglior vino bianco d'Italia del 2006.
Tra le 'new entry" nel club dei 'Tre bicchieri" spiccano la cantina dei fratelli Fiegl di Oslavia – località Lenzuolo bianco, per la precisione –, che del loro elegante Pinot grigio 2004 hanno prodotto circa 40.000 bottiglie e l'azienda Masut da Rive che a Mariano del Friuli si è fatta notare per un grande Tocai friulano 2004, prodotto in circa 7.500 bottiglie.
«Ci speravamo, ma quando ce l'hanno comunicato quasi non ci credevo – commenta così Fabrizio Gallo che, insieme al fratello Marco, conduce l'azienda ben avviata dal padre Silvano –. Ricevere un premio prestigioso come questo ci gratifica perché viene riconosciuto il grande lavoro che abbiamo cercato di fare in campagna e in cantina, puntando sempre alla qualità».
Tra i produttori isontini spicca anche Villa Russiz – Istituto Adele Cerruti di Capriva che, unica cantina della regione, ottiene i 'Tre bicchieri" su due vini: il bianco Collio Tocai Friulano 2004 e il rosso Collio Merlot Graf de La Tour 2002.
Rispetto a questa grande prestazione è lo stesso coordinatore regionale della guida nonché vicepresidente internazionale di Slow food, Giulio Colomba, a commentare: «Questo successo, affiancato da altri sei vini che la commissione finale ha giudicato da due bicchieri e mezzo, ben spiega anche l'affermazione del suo direttore, Gianni Menotti, da noi riconosciuto come l'enologo dell'anno».
Se infine diverse sono le riconferme tra l'ottima produzione dei bianchi, si distingue anche l'affascinante Ribolla di Josko Gravner, che con il 2001 è denominata 'Anfora" poiché è la prima imbottigliata senza filtrazione a fare il passaggio completo appunto in anfore di terracotta provenienti dal lontano Caucaso e che il vignaiolo d'Oslavia, anzi anche lui di Lenzuolo bianco, custodisce interrate.
Su un altro confine, quello tra zona doc Collio e Colli Orientali del Friuli, a Brazzano di Cormòns, si trova invece l'azienda di Livio Felluga che a novantuno anni festeggia con i suoi figli un magnifico rosso, il Sossò Riserva 2001.

 

Messaggero Veneto 27 settembre 2005