Gianni Menotti




Bisogna fare chiarezza! Non posso sentirmi dire che "non bevo più perché ho paura". Si stanno promuovendo campagne pubblicitarie che lasciano spazio a interpretazioni che stravolgono la verità sull'argomento "vino".

È ora che ci chiariamo le idee. Sono d'accordo sulla necessità di porre un limite al consumo sconsiderato dell’alcool, per diversi motivi: troppo fa male, porsi alla guida in stato di ebbrezza è decisamente pericoloso, sostanzialmente l'esagerazione non corrisponde mai ad una situazione di normalità.

Ed è proprio qui che voglio puntare il dito, sulla normalità. Fino a qualche tempo fa era normale bere l'aperitivo con gli amici, era normale uscire a cena ed accompagnare il cibo con una buona bottiglia di vino. Ora non più, neanche il prete che officia la messa con l'ampolla di vino, può più stare tranquillo. Tutto questo perché?

Perché qualcuno, sicuramente "ubriaco", forse non di vino, si è messo in macchina ed in preda all'alcool ha ammazzato. A questo punto è stato troppo facile sull'onda dell'emotività arrivare alla demonizzazione del vino. Eh sì! perché quasi sempre c'è l'equazione alcool - vino, ma dimentichiamo la birra, i super alcoolici e soprattutto la droga. Torniamo a fare educazione al buon bere, torniamo alla normalità.

Torniamo ad educare la gente che bere il giusto non fa male, che sedersi alla guida con lo 0,5% di alcool non vuoi dire sempre uno o due bicchieri di vino, ma, spesso, molto di più se il tutto viene accompagnato con un opportuno consumo di cibo, che bisogna usare il taxi Ce che i taxisti si organizzino anche per questo), che una persona del gruppo che esce a cena beva di meno per poter guidare e che, per precauzione provi a "soffiare" in un alcool-test, prima di guidare la macchina.

In molti paesi del mondo questi problemi son stati superati riorganizzando il popolo eno-gastronomico. Ora però anche i controlli non devono essere così esasperati. Non possiamo mandare al SERT una persona con lo 0,55% di alcool!

Dobbiamo essere normali anche lì! E ancor peggio è voler ridurre il limite allo 0,2% di alcool!

E tutto questo succede in Italia, la vecchia “Enotria”, l’unico Stato al Mondo ad avere tutte le Regioni produttrici di vino, e che vino!

Vino che ha fatto parlare il Mondo per la sua qualità, che ha raggiunto una riconoscibilità territoriale grazie al lavoro di noi Produttori.

Ultimamente si dà spazio ai vini di scarsa qualità, quelli che hanno meno alcool.

Anche qui è assolutamente scarsa informazione, non è che il 2% di alcool in meno cambi la situazione, in compenso cambia enormemente la qualità del vino.

Ci stiamo pericolosamente livellando in basso. Tutti gli sforzi fin qui fatti per l’educazione al buon bere si stanno vanificando. E poi, basta rappresentare l’alcool con il vino. Anche la birra, che peraltro sta registrando un notevole aumento di consumo, produce gli stessi effetti.

Perché non riflettiamo un po’ tutti e torniamo alla normalità?

Bisogna fare chiarezza!

 

Fuoco Lento aprile 2007