Sono stato recentemente in Cina per visitare le zone vinicole locali ritenute tra quelle più vocale alla qualità, in particolare la zona di Ningxia. Ebbene devo dire che sono rimasto sorpreso dalla tecnologia utilizzata e dagli investimenti in corso. Ho notato anche una grande influenza del pensiero francese che, come spesso accade, ha preceduto tutti gli altri. Il clima è decisamente continentale con estati caldissime ed inverni rigidissimi dove peraltro le piante vengono coperte con la terra e scoperte all'inizio di primavera.
Il terreno è limoso sabbioso e deve essere irrigato durante l'estate altrimenti la scarsezza di piogge comprometterebbe la produzione. Si coltiva prevalentemente Cabernet Sauvignon che raggiunge una buona maturità in tempi relativamente brevi raccorciando il ciclo produttivo. Questo però potrebbe essere un limite per la maturità fenolica. C'è anche del Merlot, Shyrah e tra i bianchi dello Chardonnay.
Come dicevo non c'è limite agli investimenti tecnologici, peraltro in gran parte di provenienza italiana, con risorse economiche che sembrano decisamente elevate.
Alla degustazione i vini si presentano interessanti con gradazioni elevate ma forse con qualche limite nell'equilibrio generale dovuto, come dicevo, al raccorciamento del ciclo vegetativo per motivi climatici.
In sostanza quindi ho trovato una realtà che non mi aspettavo ma che sarà sicuramente sempre più importante nel prossimo futuro anche perché li tutto cresce in fretta e per fortuna anche la conoscenza e la percezione della qualità del vino, cosa che favorirà sicuramente anche l'importazione dei nostri vini in un mercato in ascesa e di incredibile potenzialità.